Se lavori nel settore degli appalti edili, ti troverai spesso nelle condizioni di emettere e di riceve- re delle fatture, con Iva oppure senza Iva, in funzione di una specifica norma che si chiama “inversione contabile”, oppure in inglese “reverse charge”.
Dal 2007 trova infatti applicazione il reverse charge, di cui all’articolo 17, comma 6, lett. a) del DPR 633/1972, per le prestazioni di servizi rese dai subappaltatori nel settore edilizio nei con- fronti di soggetti passivi IVA
Questa fattispecie non va confusa con quella introdotta dal 2015 per le operazioni diverse dai subappalti edili, di cui all’articolo 17, co. 6, lett. a-ter) del DPR 633/1972: trattasi, in particolare, delle prestazioni di servizi di pulizia, demolizione, installazione di impianti e completamento degli edifici, rese anch’esse nei confronti di soggetti passivi IVA.
Dopo diversi anni dall’entrata in vigore della suddetta normativa vi sono ancora parecchie casistiche pratiche che generano dubbi e difficoltà operative nei soggetti chiamati all’applicazione.
Nel presente contributo si cercherà quindi di chiarire al meglio alcuni dubbi applicativi su questa materia particolarmente delicata dal punto di vista IVA.